Procreazione assistita
Oggi, una coppia su cinque può avere difficoltà a procreare nel primo anno di rapporti non protetti. Per ciò che attiene all’ambito riproduttivo, si affronta la diagnosi e la terapia dell’infertilità di coppia sia omologa che eterologa.
In ambulatorio si possono rivolgere le coppie, con la donna in età fertile; se l’età della donna supera i 35 anni, anche sei mesi sono sufficienti per rivolgersi allo specialista.
“La coppia – spiega la dott.ssa Bernocchi – può prendere appuntamento per un primo colloquio, cioè si rivolge per fare un consulto sulla fertilità, che consiste nella visita e nell’ecografia trans-vaginale.
In questo primo incontro si decidono gli esami da fare: per l’uomo solitamente lo spermiogramma e la spermiocultura; per la donna gli esami ormonali e il paptest.
Esistono poi esami di secondo livello, da decidere eventualmente in seguito.
Durante il secondo consulto, solitamente si arriva ad una diagnosi e si stabilisce una terapia, che può variare dai rapporti mirati fino alla fecondazione in vitro”.
Alle coppie che abbiano ottenuto la gravidanza si offre la possibilità di eseguire test prenatali sia invasivi che non e la conservazione delle staminali dal funicolo per eventuale utilizzo futuro.